Il decreto-legge n. 28/2020, recentemente convertito in legge n. 70/2020 e in vigore dal 30 giugno, introduce interessanti  novità in materia di mediazione, prevedendo nello specifico un allargamento delle materie per cui il preventivo esperimento del procedimento di mediazione costituisce condizione di procedibilità della domanda.

Infatti l’emergenza Coronavirus e le misure di contenimento e il “lockdown” hanno determinato molte conseguenze per quanto riguardi i contratti in essere e di conseguenza sono sorte innumerevoli questioni in presenza di inadempimenti a tali obbligazioni. Si pensi, ad esempio, alle prenotazioni per biglietti di treni o voli, alle spese anticipate per i viaggi che non si sono potuti svolgere o a quelle sostenute per spettacoli che sono stata annullati, ma anche, ad esempio, ai ritardi nel consegnare le merci o a rispettare i contratti di fornitura e via dicendo.

In un simile contesto il comma 6-bis dell’art. 3 del D.L. 6/2020 – disposizione introdotta dal D.L. Cura Italia – disciplina una clausola di esonero da responsabilità contrattuale in presenza della necessità di rispettare le norme di contenimento. In base a tale disposizione si introduce l’obbligatorietà dell’esperimento preventivo del procedimento di mediazione anche per le controversie in materia di obbligazioni contrattuali nelle quali il rispetto delle misure di contenimento adottate in relazione all’emergenza sanitaria possa essere valutato ai fini dell’esclusione della responsabilità del debitore per inadempimento o adempimento tardivo della prestazione dovuta.

La giustizia pertanto –  anche nei casi di liti insorte causa COVID-19-  si appresta a ripartire con l’obiettivo di sfruttare l’istituto conciliativo per il raggiungimento di una soluzione rapida e condivisa.